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Finalità - Il "cerchio della sicurezza"

 

 

Autodifesa, o difesa personale, è la capacità propria di saper gestire (o evitare) una disputa (non per forza violenta) tra individui che, per svariati motivi, possono giungere ad uno scontro.
È molto diffusa l'opinione che la difesa personale sia solo un'insieme di tecniche ed insegnamenti atti ad atterrare un avversario prima che sia lui a farlo, come si può vedere in alcune pellicole cinematografiche confondendo l'autodifesa con lo “street fighting”.
In realtà la difesa personale comprende sia tecniche fisiche per la difesa dalle aggressioni, sia un profondo lavoro psicologico. È ovvio che per imparare a fondo e sfruttare nel modo giusto questi insegnamenti bisogna essere seguiti da ottimi istruttori.

Il nostro approccio al problema della sicurezza personale si basa su 4 punti cardine


PREVENZIONE

La prevenzione è un concetto fondamentale dell'autodifesa, e per questo viene incluso negli studi di queste tecniche. La prevenzione serve ad evitare inutili situazioni di rischio per la persona. Può sembrare un'ovvietà, ma spesso questo concetto non è compreso immediatamente da chi si avvicina per la prima volta ad una scuola di difesa personale. Il detto "Prevenire è meglio che curare" può essere adottato anche in questo campo. Nel campo dell’autodifesa prevenire vuol dire quindi saper scegliere ed impiegare proficuamente tutte le tecnologie e gli strumenti oggi alla portata tutti per evitare in ogni modo di dover arrivare a uno scontro fisico. In tale ambito si includono quindi non solo i sistemi di sicurezza antintrusione ma ogni sistema di difesa passiva o attiva che permetta di rilevare e scoraggiare gli atti potenzialmente violenti contro la propria persona e i famigliari innanzitutto ma anche contro la propria casa ed averi.


EDUCAZIONE

Il Killer Instinct, letteralmente "Istinto Omicida", è quel rapporto che si deve sviluppare affinché si affronti nel modo corretto uno scontro. Bisogna però soffermarsi a spiegare il significato di questa parola, che rischia di confondere il lettore e di contraddire quanto scritto prima. Sviluppare il killer instinct non vuol dire cominciare a nutrire odio nel prossimo e provare piacere nel farlo soffrire! Questo è semplicemente il termine inglese con il quale ai reparti speciali viene spiegato il concetto di istinto di sopravvivenza. Può voler dire di non tirarsi mai indietro di fronte alle difficoltà, la sopravvivenza propria e dei propri cari viene prima di tutto. Paul Vunak, un famoso istruttore di reparti speciali americani, in una sua intervista disse: "...se devo combattere, io combatto. Se devo uccidere, io uccido. Se devo fuggire, io fuggo." Il killer instinct è un concetto particolarmente complicato da comprendere, proprio di certi modelli di scuole di autodifesa, destinato alla formazione psicologica e al corretto utilizzo delle tecniche che verranno poi imparate. Nelle scuole ove viene dedicato poco tempo all'apprendimento di questo concetto esso viene assimilato male, galvanizzando l'allievo e ottenendo così un effetto controproducente. Una corretta educazione all'autodifesa costituisce dunque la base per ogni sviluppo e approfondimento delle tecniche pratiche di autodifesa.


FORMAZIONE

Oggi le tecnologie moderne ci mettono a disposizione una serie di strumenti per la difesa attiva che possono efficacemente risolvere a nostro favore una situazione di aggressione fisica. Alcuni di essi sono vere e proprie armi da difesa personale che è possibile acquistare, detenere e portare legalmente senza bisogno di alcun tipo di licenza. Nonostante ciò vale sempre la regola che un’arma per quanto potente è efficace solo se chi la impugna la sa usare. Portare un’arma di difesa che sia uno spray al peperoncino o un bastone (un semplice ombrello, ad esempio) può addirittura aumentare il rischio in caso di aggressione se la vittima non sa come utilizzare correttamente l’arma stessa. Il rischio più alto è quello di venire disarmati dall’aggressore che poi utilizza l’arma contro la stessa vittima. Ma anche in caso non si venga disarmati un utilizzo approssimativo dell’arma potrebbe essere inefficace e causare un incremento dell’aggressività dell’attaccante che si vede minacciato. Confidare esclusivamente nella potenza dell’arma è un errore molto comune ma estremamente pericoloso. Ugualmente anche un sistema di sicurezza passivo non adeguato o installato male o male utilizzato può generare un falso senso di sicurezza che alla fine è dannoso perché tende a far abbassare il livello di guardia. E’ quindi essenziale una formazione specifica e un addestramento per l’utilizzo corretto di tali strumenti di autodifesa.
Oltre a ciò bisogna essere ben consci dei limiti legali del diritto all’autodifesa sia essa esercitata a mani nude che tramite strumenti e mezzi legalmente detenuti.
La formazione pratica e teorica riveste quindi un ruolo fondamentale per la scelta e il coretto utilizzo di qualunque tecnica di autodifesa.

DIFESA PERSONALE

Lo studio di tecniche di difesa personale contro un'aggressione fisica si distingue da quello delle arti marziali per una serie di motivi, primo tra tutti il fine. Chi pratica un'arte marziale non ricerca per forza un metodo di difesa dalle aggressioni, considerando comunque che per la loro origine sono arti di combattimento che prevedevano l'offesa e la difesa anche contro attacchi portati con armi. Negli anni infatti  l’insegnamento di queste arti marziali si è evoluto verso fini più prettamente sportivi, filosofici, religiosi, culturali o di semplice allenamento fisico e mentale. Oggi quasi tutte queste discipline hanno perso la loro finalità originaria di arte da difesa contro attacchi reali. L’esperienza pratica dimostra che  praticare una o più di queste arti marziali, anche ad alto livello, non garantisce affatto una efficace autodifesa in molte situazioni reali. Le tecniche di autodifesa invece sono studiate proprio per raggiungere quel fine. L’autodifesa NON è una pratica sportiva. Le tecniche di difesa personale prendono comunque spunto da molte arti marziali come ad esempio il Ju-Jitsu, l'Aikido, il Karate o il Kung-Fu, oppure da sistemi di combattimento come il Jeet Kune Do, il Kaisendo, il Wing Chun, il Krav Maga israeliano, il Kali filippino o il più recente sistema di autodifesa Kombato ma selezionano le tecniche di più facile apprendimento e di massima efficacia contro attacchi reali.

 

Modificato il : 24 Maggio 2009